
L’ Artemisia absinthium è una pianta medicinale che:
- favorisce la secrezione biliare
- facilita la digestione
- favorisce e regola il flusso mestruale
- ha inoltre proprietà febbrifughe e vermifughe.
Utilizzo
Questa pianta è comunemente consigliata in caso di:
- inappetenza
- iposecrezione biliare
- disturbi della digestione
- atonia gastrica
- vomito nervoso
- parassitosi intestinale
- infiammazioni delle mucose del tratto gastro-intestinale
- amenorrea
- irregolarità mestruale
- dissenteria prolungata
Il suo profumo propizia l’energia necessaria a superare gli ostacoli ma induce a riflettere prima di prendere una decisione e a mitigare gli scatti di aggressività.
Può essere utilizzato sotto forma di tintura madre, tisana, decotto, olio essenziale e in capsule.
Precauzioni
L’assunzione dell’artemisia deve avvenire sempre sotto controllo medico e non deve mai essere prolungata nel tempo. L’abuso, infatti, potrebbe causare gravi problemi poiché in alte dosi può diventare tossico. Da evitare assolutamente in caso di gravidanza.
Controindicazioni
Non è indicata in caso di gravidanza o allattamento e come già si diceva a dosi elevate può risultare tossica.
Storia e curiosità dell’Artemisia absinthium
L’uso dell’artemisia è molto antico, basti pensare che il suo nome comune deriva da Artemide, dea greca della caccia, della selvaggina, dei boschi, del tiro con l’arco e della verginità. Il nome “Artemisia”, dalla parola greca artemes, significa “sano”, “di buona salute”.
Pianta medicinale che nasce nelle zone temperate e fredde dell’ Europa, della Cina e del Nord America. Per secoli è stata utilizzata per trattare febbre ed influenza.
Artemisia absinthium fu usato, soprattutto nell’Ottocento, per preparare l’omonimo liquore che in minime dosi è un tonico dello stomaco, ma in quei tempi il suo abuso provocò intossicazioni gravi.
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Articolo scritto da Alessandro Lucarelli, potete seguirlo anche su Facebook.
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