Il pesto, o meglio il pesto “alla genovese” è uno dei principali condimenti della tradizione culinaria del capoluogo ligure.
Dopo la farinata di ceci, questa è la seconda ricetta ligure che posto sul mio blog.
Il pesto alla genovese ci permette di consumare un pasto completo ricco di sapore e salutare grazie alle sue proprietà.
È ricco di vitamine, minerali e antiossidanti che fanno bene alla salute. Il basilico è particolarmente indicato per chi soffre di diabete o per chi sta cercando di perdere peso. Per esempio, il basilico può aiutare a sentirsi sazi più a lungo mantenendo costante il livello di zucchero nel sangue e aiutando a bruciare più grassi.
Per prepararlo occorrono questi ingredienti: basilico, olio extravergine, aglio, parmigiano, pinoli e sale. I più audaci aggiungono anche del formaggio pecorino.
Questi ingredienti vengono poi “pestati a crudo” nel classico mortaio, con un pestello. Il mortaio classico è quello di marmo e il pestello di legno.
Negli ultimi anni sono sempre di più le cuoche liguri che lo preparano con il frullatore, anche se non sempre il risultato è all’altezza dell’originale poiché il basilico tende ad ossidarsi e la salsa diventa di un verde più scuro.
Il pesto è ottimo per preparate un ottimo primo piatto (trofie, trenette e testaroli fra tutti) ma alcune persone lo utilizzano in qualche antipasto (bruschette) o in certe pizze.
Ricetta pesto genovese
Preparare il pesto non è per niente difficile, e potrete averlo in tavola in pochi minuti. Seguiamo tutti i passaggi per ottenere un buon pesto, usando un frullatore ma vi consiglio di usarle uno che abbia una buona potenza e che non riscaldi il basilico per ottenere un colore brillante.
Attenzione: la qualità del basilico incide tantissimo sul risultato finale. Quello più buono è il basilico coltivato a Prà che si distingue per le sue foglie medio-piccole dal colore verde tenue. Ha un profumo delicato ed un sapore intenso.
Ingredienti per preparare il pesto, dosi per ottenere circa 250 gr di pesto
- 150 g di basilico fresco
- 40 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
- 30 g di pinoli
- 3 g aglio
- 80 ml di olio extravergine di oliva
- Sale q.b.
Come fare il pesto nel frullatore
- Per la preparazione del pesto prima di tutto lava il nostro basilico
- Asciuga poi le foglie delicatamente con uno straccio pulito, senza spezzare le foglie.
- Versa il basilico dentro ad un frullatore, insieme all’olio, sale, aglio e pinoli. Si consiglia di tenere l’olio in frigo per una ventina di minuti prima di versarlo nel frullatore.
- Frulla il tutto, facendo diverse pause, per non scaldare troppo il contenuto.
- Aggiungi poi il parmigiano grattugiato e frulla ancora, sempre ad intermittenza.
- Il pesto sarà pronto per condire la pasta. Se volete, si può anche conservare in frigo per un paio di giorni.
Il pesto alla genovese ci permette di consumare un pasto completo ricco di sapore e salute. È un ingrediente essenziale di molti piatti e viene spesso utilizzato come guarnizione, salsa o crema per panini.
Pesto alla genovese bimby
- Per preparare il pesto alla genovese con il Bimby, mettete nel boccale ben pulito ed asciutto il formaggio, i pinoli, l’aglio sbucciato e preferibelmente senza anima, il basilico basilico e il sale grosso. Impostail bimby a velocità 7 per 20 secondi.
- Trascorso iltempo rimposta per altri 20 secondi velocità 7 e versa dall’alto l’olio a filo.
- Se lo volete ancora più fine potete dare qualche colpo di turbo.
Come conservare il pesto
Il pesto si conserva per qualche giorno in frigo ma va messo in un vesetto ricoperto di olio. Se invece vuoi conservarlo per tempi più lunghi allora devi procedere con la pastorizzazione.
Devi far bottire i vasetti in acqua e calcolare 20 minuti sal monenti in cui l’acqua inizia a borrile. Togliere i vasetti dall’acqua solo dando sarà diventata fredda. Riponi i vasetti in un luogo fresco al riparo da fonti di calore o luce.
Per proteggere i vasetti durante la pastorizzazione dovete avvolgerli separatamente con degli strofiacci. L’acqua, inoltre deve coprire i vasetti almeno 5 centrimetri.
Proprietà e benefici degli ingredienti del pesto alla genovese
Il basilico è usato in cucina e in erboristeria. Il basilico è stato utilizzato per trattare una vasta gamma di condizioni, tra cui raffreddori e altre infezioni respiratorie, problemi digestivi e persino problemi di pelle!
- Stress e dolori reumatici: L’eugenolo contenuto nel basilico allevia i dolori reumatici ed è un antistress agendo come antinfiammatorio e rilassando il sistema nervoso centrale, rilassando, quindi, l’intero organismo;
- Pelle e capelli: questa pianta antiossidante è ricca di polifenoli e flavonoidi, che contribuiscono alle proprietà curative di pelle e capelli;
- Digestione: il basilico aiuta a sostenere il metabolismo del corpo mantenendo la digestione regolare, il che aiuta a sentirsi sazi con una quantità minore di cibo.
I pinoli sono uno dei superalimenti della natura: sono la frutta secca più ricca di nutrienti, ricca di acidi grassi essenziali, antiossidanti e vitamine. Questi grassi sani aiutano a proteggere la pelle, il cervello e il cuore. E hanno un sapore buonissimo.
Mescolati all’olio d’oliva, i pinoli sono una fonte eccezionalmente ricca di antiossidanti come la vitamina E e i carotenoidi
- Antistress
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- 150 g basilico fresco
- 40 g Parmigiano Reggiano grattugiato
- 30 di pinoli
- 3 g aglio
- 80 g di olio extravergine di oliva
- Sale grosso q.b.
- Per la preparazione del pesto prima di tutto lava il nostro basilico Asciuga poi le foglie delicatamente con uno straccio pulito, senza spezzare le foglie.
- Versa il basilico dentro ad un frullatore, insieme all’olio, sale, aglio e pinoli. Si consiglia di tenere l’olio in frigo per una ventina di minuti prima di versarlo nel frullatore.
- Frulla il tutto, facendo diverse pause, per non scaldare troppo il contenuto.
- Aggiungi poi il parmigiano grattugiato e frulla ancora, sempre ad intermittenza.
Origini e curiosità sul pesto alla genovese
Contrariamente a quanto ci si potrebbe aspettare, le origini del pesto non sono così antiche. Per lo meno, le fonti storiche di cui disponiamo cominciano a parlarne solo intorno alla metà del XIX secolo, anche se è probabile che anche prima questo condimento fosse diffuso in liguria.
Infatti la Liguria è una terra in cui le erbe aromatiche sono sempre state usate in cucina, sia per dare sapore alle povere minestre, che per impreziosire pietanze più prelibate.
Il pesto tradizionale non ha subito molte modifiche nel corso dei secoli. La ricetta invece più antica sembra che fosse caratterizzata da una presenza molto più importante dell’aglio.
Non ci dobbiamo meravigliare per questo: essendo uno dei porti principali del Mediterraneo, Genova è entrata più di altre città a contatto con la cultura orientale.
In più, l’aglio è stato spesso usato come una “medicina” dagli equipaggi dei vascelli genovesi, che si trovavano a vivere in mare per mesi seguendo una dieta povera di vitamine.
Grazie alla tradizione marinara ligure il pesto si è anche diffuso molto velocemente un po’ dappertutto, non solo nel vecchio continente, ma anche nel nuovo mondo (Boston e Buenos Aires).
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