Lucia Antenori 
La malva ha proprietà emollienti, sfiammanti, calmanti e lassative.
Pitagora la definiva “la prima messaggera e annunciatrice della simpatia tra le cose celesti e terrene”, una vera rappresentante della Luna.
Nella teoria dei segni, basata sull’analogia esteriore delle forme e dei colori di una pianta con organi e tessuti del corpo umano, si notava come il colore rosato, virante verso il violetto, dei suoi fiori richiamasse quello delle nostre mucose. Quei tessuti interni che hanno bisogno di essere protetti costantemente da un sottile film di acqua, di muco, onde evitare infezioni e infiammazioni. E in effetti la malva si è sempre usata a questo scopo: per lenire, rinfrescare, sfiammare, restituire acqua, muco alle nostre mucose e alla pelle.
Gli effetti benefici della malva
Questa pianta si caratterizza proprio per il suo alto contenuto di mucillaggine, parola che deriva da muco, capace di assorbire molta acqua e di restituirla attraverso un film vischioso alle mucose e alla pelle.
Agisce su tutte le mucose, da quella dell’occhio a quelle del cavo orofaringeo, sul tubo gastroenterico come su quello urogenitale ed è questa versatilità che le ha permesso di diventare fin dall’antichità, il rimedio per tutti i mali: una figura materna, che si prende cura di noi, che lenisce i nostri traumi, le nostre irritazioni.
Una pianta reidratante, rinfrescante, che bilancia gli eccessi di fuoco, con proprietà lassative, che oltre a sfiammare le mucose intestinali, aumentano il volume del bolo fecale favorendone così l’espulsione. Ed è inoltre un ottimo rimedio per le emorroidi. Non stupisce dunque, che nel linguaggio ottocentesco dei fiori la Malva simboleggiasse il sano amor materno.
Impiego terapeutico
Questa preziosa pianta viene utilizzata in caso di stomatiti, faringiti, bronchiti, tonsilliti, catarri,
gastroenteriti, emorroidi, cistiti, uretriti, vaginiti, dermatiti, irritazioni e
ulcere della pelle.
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Articolo scritto da Alessandro Lucarelli, potete seguirlo anche su Facebook.
