Il nostro intestino digerisce, oltre al cibo, anche le emozioni , ed entrambi, quando non riescono ad essere digeriti, creano tossine, che a loro volta danneggiano, in modo più o meno importante l’organo. Lasciare andare ciò che tratteniamo è la cura per la nostra anima e per il nostro corpo.
L’Intestino tenue e le emozioni
Le persone che presentano disturbi dell’intestino tenue tendono in genere ad un’eccessiva analisi critica, hanno qualcosa da eccepire in ogni occasione e circostanza. L’intestino tenue è anche un ottimo indicatore delle paure esistenziali: il cibo nell’intestino viene valutato e sfruttato.
Dietro all’eccessiva tendenza a valutare e considerare, si cela sempre la paura dell’esistenza, la paura di non riuscire a prendere a sufficienza e quindi a morire di fame.
Uno dei problemi dell’intestino tenue è la diarrea: ossia “farsela addosso dalla paura“. La diarrea indica sempre una problematica legata alla paura.
Quando si ha paura, non si ha più il tempo di confrontarsi analiticamente con le impressioni. Ci si libera dalle impressioni senza digerirle. Non resta più niente in sospeso. Così facendo si perdono liquidi, e ogni liquido è simbolo di quella flessibilità che sarebbe necessaria per superare le proprie paure.
La terapia della paura è quella di rilassarsi e stendersi, rendersi flessibili, e lasciare che le cose vadano come devono andare.
La terapia della diarrea si limita in genere a far sì che al malato vengano somministrate grandi quantità di liquidi, in questo modo egli riceve simbolicamente quella flessibilità di cui ha bisogno per ampliare i propri orizzonti che fanno così paura.
L’Intestino Crasso e le emozioni
L’intestino crasso trasporta e permette di eliminare le materie organiche che abbiamo ingerito e che non sono state assimilate. In tal modo evita all’organismo di intasarsi, di giungere a saturazione e di conseguenza, di soffocare e di intossicarsi.
L’intestino crasso contribuisce quindi ad una buona «respirazione» del corpo. Ciò ci permette di comprendere meglio perché in campo energetico l’intestino crasso sia complementare al polmone.
Tensioni e sofferenze dell’intestino crasso indicano che tratteniamo le cose e impediamo loro di partire.
Paura di fallire, di sbagliare, eccessiva riservatezza (timidezza) o rifiuto di lasciar andare, di allentare, si manifestano mediante disturbi dell’intestino crasso (costipazione, dolori, meteorismo, flatulenza, eccetera). Le malattie dell’intestino crasso ci parlano anche della nostra difficoltà a «cicatrizzare», a dimenticare le esperienze negative, e l’acidità segnalerà spesso la presenza supplementare di una collera repressa e trattenuta. Poiché serve a eliminare, ad espellere quanto abbiamo ingerito (alimenti) e che non abbiamo assimilato, l’intestino crasso serve altresì a scaricare, a respingere le esperienze che non abbiamo ingerito (vissuto) e che non abbiamo accettato.
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Articolo scritto da Alessandro Lucarelli, potete seguirlo anche su Facebook.