La laboriosità delle api è cosa risaputa. Questi piccoli, instancabili insetti sono tra i più operosi nel regno animale. La loro intensa attività porta alla produzione di uno degli alimenti più apprezzati: il miele. Ma quello che noi acquistiamo al supermercato o dall’apicoltore di fiducia è un prodotto che conserva ben poco del miele in favo, ovvero del miele originario.
Le api estraggono il polline dai fiori e lo trasformano in miele. Questo viene conservato all’interno dell’alveare in celle dalla forma esagonale, fabbricate e isolate con la cera prodotta dalle api.
L’apicoltore raccoglie il miele staccando i favi dal telaio e disopercolando le celle cioé togliendo lo strato di cera che sigilla le celle.
E’ possibile comprare il miele in favo come una porzione del favo, venduta all’interno di un barattolo pieno di miele oppure all’interno di una scatola.
Miele in favo: alla scoperta del miele grezzo
Il miele grezzo è la versione pura di questo alimento zuccherino. In effetti, si tratta del miele grezzo che non è stato sottoposto ad alcun processo di lavorazione da parte dell’uomo. Per questo motivo chi assaggia questo miele ha la possibilità di degustare un nettare con tutti gli enzimi che normalmente non sono presenti dopo le fasi di riscaldamento e filtraggio che, invece, caratterizzano il miele commerciale.
Numerosi studi hanno dimostrato le sue proprietà benefiche, individuando al suo interno numerose vitamine e antiossidanti: un vero tocca sana per l’organismo umano. Inoltre, alcune analisi di laboratorio hanno constatato al suo interno la presenza di polline, propoli e pappa reale.
Sapore e consistenza del miele in favo
Questa versione grezza del miele ha proprietà organolettiche diverse dalla versione commerciale. In effetti, il miele in favo è meno dolce ma possiede un sapore più intenso rispetto alla versione “industriale”.
Il miele in favo può essere mangiato così come viene prelavato dall’alveare. In tal caso, non è possibile eliminare la parte delle celle esagonali in cera. Ma quello che stupisce di queste piccole lavoratrici gialle e nere è che tutto ciò che producono con le loro zampette è prezioso: anche la cera delle celle, infatti, è commestibile, piacevole da masticare eha tante proprità per la nostra salute.
Inoltre, la presenza della cera non deve far pensare ad un’alterazione del sapore del miele, che infatti rimane invariato.
Di certo gustare il miele con annesse celle in cera conferisce al prodotto una consistenza diversa rispetto a quella alla quale siamo abituati. Tuttavia al pari di quello lavorato può essere usato come un comune dolcificante (negli yogurt o nel latte caldo), come energizzante a colazione (spalmandolo su una fetta di pane) o per accompagnare ed esaltare il gusto dei formaggi stagionati.
Proprietà del miele
Il miele è ricco di diversi zuccheri, di aminoacidi essenziali, di acidi organici, di minerali, di calcio, ferro, magnesio, rame potassio… di vitamine ( soprattutto quelle del gruppo B), di enzimi e di fattori antibiotici che aiutano il nostro organismo a stare bene agendo in modo positivo in numerose patologie. Tra le sue tante proprietà c’è quella di regolare l’intestino. Ottimo, quindi, in caso di stitichezza. [1]
Conservazione, produzione ed etichettatura
Questo miele può essere conservato a basse temperature per periodi piuttosto lunghi. L’elevata cristallizzazione dello zucchero permette al miele di essere riutilizzato anche a distanza di tempo, tuttavia gli apicoltori raccomandano di conservare e consumare questo prodotto entro 30 mesi.
Per produrre il miele in favo l’apicoltore può scegliere due diversi metodi: il primo consiste nell’acquisto di favi in plastica o in legno che vengono inseriti nei telaini dove le api producono il nettare ambrato; il secondo metodo consiste nell’utilizzare i favi prodotti dalle api. Quest’ultimo metodo è senz’altro più economico (non occorre acquistare i favini), tuttavia risulta essere più dispendioso a causa del miele che viene sprecato durante la fase di taglio del favo.
Quando si acquista questo tipo di miele è importante prestare attenzione all’etichetta, dove deve essere riportata la dicitura: “Miele in Favo” (non “Miele da favo” o “Miele e favo”).
Bibliografia
[1] Prevenire e curare la stitichezza, Paolo Bigozzi, ed Demetra, 2003