L’ortica ha proprietà emopoietiche, emostatiche, astringenti, antinfiammatorie, diuretiche, depurative, rimineralizzanti, stimolanti del metabolismo, cardiotoniche.
L’ortica è una pianta “urente”, come dice il nome specifico, bruciante, come ognuno di noi, almeno una volta nella vita, ha sperimentato. È una pianta di fuoco, aggressiva, basta sfiorarla per accorgersene. Perciò ne diffidiamo, la scostiamo e ne abbiamo una pessima opinione: mai ci affideremo a lei per una cura! Ma è un giudizio superficiale, epidermico, tanto quanto lo sono le ustioni che i peli urticanti, minuti, ma ricchi di acido formico, possono procurarci.
Curiosità sulle ortiche
Ovidio nell’Ars amatoria consiglia di usare i suoi semi macerati nel vino come filtro d’amore e gli erbari del cinquecento confermano che “il seme bevuto con vino passo muove a lussuria”, quelli medievali la consideravano addirittura un talismano per proteggersi da streghe, infermità e morte.
Fra le popolazioni rurali della Russia l’ortica viene direttamente usata al posto del fuoco: invece di accendere i falò, per festeggiare il solstizio di estate alla vigilia di San Giovanni, lì si salta sull’ortica.
L’azione dell’ortica è un’azione fondamentalmente stimolante che si esercita soprattutto a livello della circolazione del sangue e della sua depurazione. È considerata un cardiotonico e un regolatore della pressione arteriosa, migliora la circolazione periferica, arricchisce il numero di globuli rossi del sangue e ne aumenta il tasso di emoglobina. Contemporaneamente stimola l’eliminazione delle scorie del sangue attraverso l’aumento della diuresi.
Questa duplice azione fa dell’ortica un buon rimedio nei casi di ipercolesterolemia e di iperuricemia e per il trattamento di artriti, reumatismi articolari e muscolari, gotta. Disgrega i calcoli renali e ha un’attività tonificante dei processi digestivi dovuta alla capacità di stimolare le secrezioni biliari e del pancreas.
Impiego terapeutico dell’ortica
L’ortica viene utilizzata in caso di anemia, emorragie, affaticamenti, astenia, insufficienze adrenalitiche, dermatosi, diarree, disordini metabolici, forme lievi di ipertensione, reumatismo muscolare e articolare, edemi, ritenzione idrica, litiasi renale, ipertrofia prostatica.
Articolo scritto da Alessandro Lucarelli, potete seguirlo anche su Facebook.
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